“Nel Diwan scorrevano le parole verso l’infinito. Rispettose e cordiali, si spogliavano dal piglio del dominio e si ammantavano dell’ansia di comunicare.
Poeti, narratori e cantastorie, lontani e vicini, si alternavano sul palcoscenico che durava tutto l’anno. Passato, presente e futuro con filo ininterrotto per non smarrirsi nel vuoto. Per affermare o confutare una tesi. Protagonisti sono le parole che sfilano come la seta dai gelsi e lasciano indelebile il segno sul quaderno della notte. Solo il chiarore della mente a farci lume nella ascesa verso le nostre ardite deduzioni.
Nel Diwan rinascerò da me stesso e sceglierò lettere capitali per il mio nome, in questo presente senza tempo e senza luogo. Ormai nessuno ricorda come abbiamo varcato l’indicibile e ci siamo accorti che non siamo più capaci d’attenzione. Per non sentirci dire un giorno ‘era mio padre quell’ uomo in pena da far sopportare a me la sua storia’.
Questa nostalgia, che né l’oblio ci allontana né il ricordo ci avvicina, questa tensione verso l’altro che è in noi non si risolve nel soggetto pensante, quello che Marx in parole suggestive definisce ‘il sogno di una cosa’, il soggetto umano che attende il tempo che non c’è ancora, l’uomo inedito, uomo in tensione verso il futuro, verso il suo adempimento per creare il futuro che non è più certezza ma è una pura ipotesi. Il futuro ci sarà se lo avremo creato”
Ali Rashid

Il Diwan era in Medioriente il luogo fisico  in cui ci si radunava, un luogo comodo dove star seduti, leggere, discutere di letteratura, di poesia, ma anche di cose scomode…

E noi, ogni 15 giorni, la domenica pomeriggio, a partire dal 10 novembre, ricreeremo un nostro “Diwan” dove non solo rilassarci, divertirci, ballare su musica dal vivo, gustare buon cibo palestinese, ma anche ascoltare ospiti d’eccezione, dibattere, approfondire…

PROGRAMMA 

Dalle 17.30

“La terra più amata”. Voci della letteratura palestinese
a cura di 𝗪𝗮𝘀𝗶𝗺 𝗗𝗮𝗵𝗺𝗮𝘀𝗵, 𝗧𝗼𝗺𝗺𝗮𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗼, 𝗣𝗶𝗻𝗼 𝗕𝗹𝗮𝘀𝗼𝗻𝗲
Ed. Manifesto – 2024

Ne parleremo con

• Ali Rashid, ex segretario dell’Ambasciata palestinese a Roma
• Wasim Dahmash, saggista, docente e traduttore di lingua e letteratura araba
• Micol Meghnagi, ricercatrice dell’Università di Bologna
• Pietro Cardelli, scrittore

Salam Aleikum Cabaret 
Un Cabaret di raccolta fondi per le scuole di circo di Gaza, che dall’inizio di questa orribile guerra usano la loro arte per portare spensieratezza e sorrisi ai tanti bambini della striscia di Gaza.
Organizzato da  Spazio Ipotetico in collaborazione con  Free Style Circus Team

Cena palestinese a cura di Atomic Falafel
(su prenotazione tramite messaggio whatsapp al 333 8902161 oppure info@instabilefirenze.it)

Per concludere la serata
Musica dal vivo
con Gigi Cardigliano (voce e chitarra) e Paolo Casu ( percussioni)

I fondi raccolti andranno a  Free Style Circus Team

Evento organizzato da Antonella Pino, Natalia Bavar, Elisa Giobbi e lo staff di InStabile
Ringraziamo per le grafiche Nicola Giorgio.

Per info e prenotazione cena 
+39 333 890 2161 (messaggio whatsapp)  oppure info@instabilefirenze.it